"393 case popolari nel solo comune di Milano - per un regolamento emanato dalla Regione Lombardia circa dodici anni fa - non possono essere assegnate perché con meno di 28,80 metri quadrati calpestabili".
Queste 393 case popolari così, pur essendo state costruite con tutti i regolari permessi, sono sempre, lì, desolatamente vuote. Meglio far continuare ad abitare nei giardini e a far continuare a dormire sotto i portici decine e decine di senza-tetto, evidentemente, piuttosto che mandare dove merita quel regolamento della Regione Lombardia e aprire le porte di quelle pur minime case popolari. Il fatto è che, in questa Italia del diritto spesso storto, leggi e regolamenti sono sacri e inviolabili anche quando sono palesemente cretini.
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