"Bankitalia - ha pubblicato il quotidiano "Libero" - ha deciso, il 25 luglio scorso, di aumentare del 15% la componente retributiva fissa di qualche decina di dirigenti per coprire loro le "spese di rappresentanza" (come camicie, cravatte, abiti e scarpe)".
Bankitalia, dunque, continua ad infischiarsi della "spending review" e dei sacrifici imposti al resto della pubblica amministrazione. Non solo: anche questa volta ha agito "micio micio, cacchio cacchio" perché la spesa non è stata resa pubblica, come avrebbe dovuto essere, nella "sezione trasparenza" del suo sito istituzionale. E ha dovuto fargli "tana", oggi, la redazione di un quotidiano.
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