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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 28 settembre 2014

Due pentole nel futuro d'Italia

"Matteo Renzi - ha ripetuto l'affondo, nel tradizionale editoriale su "La Repubblica", il "fondatore" Eugenio Scalfari - ha messo a bollire una pentola d'acqua, ma finora non ha buttato nulla a cuocere... Oggi bisogna creare una sinistra che riconosca le tutele anche ai ceti medi, ma metta in testa quelle dovute ai lavoratori. A me non sembra  che Renzi sia il più adatto e Berlusconi il suo migliore alleato... Mi ha fatto piacere che anche il "Corriere" abbia capito che il personaggio che ci governa è il frutto di tempi bui e, se i tempi debbono essere cambiati, non sarà certo quel frutto a riuscirci".
Non ci riuscirà insomma - per il "fondatore" Eugenio Scalfari - in quanto non all'altezza. Ma se proprio dovesse essere - è invece convinto il "premier" Matteo Renzi - in quanto i "poteri forti" si sono chiaramente coalizzati contro di lui. Solo che lui ha risposto di non avere paura né degli editoriali di De Bortoli e di Scalfari sul "Corriere della sera" e su "La Repubblica" né della Confindustria né della Cgil né della Conferenza episcopale né di Diego Della Valle nè di tutto quello e di tutto ciò che sta loro dietro e, da buon ex chierichetto, magari neppure del diavolo. "Non mollo - ha avvertito - andrò avanti". Anche se, insieme ai "poteri forti", si è aggiunto anche il "piccolo" Pippo Civati il quale ha minacciato, insieme ad altri pd, di fare le valigie e andarsene, se l'articolo 18 sarà buttato a mare. A bollire forte, dunque, non è soltanto la famosa pentola nella quale - secondo il "fondatore" Scalfari - Matteo Renzi non ha calato nè la pasta nè altro e che, continuando a bollire a vuoto, ha cominciato ad evaporare insieme con il favore dell'opinione pubblica e dell'appoggio parlamentare. A bollire forte c'è un'altra pentola, una pentola a pressione, che ha cominciato a fischiare e sta rischiando di esplodere: la pentola nella quale i cosiddetti "poteri forti" hanno invece messo molta carne a cuocere. Pentole, comunque, sì. Ma attenzione, soprattutto, alla padella. Per non cadere alla fine, da lì, sulla brace.
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