"Al Palazzo di Giustizia di Milano - nel tempo - sono stati assegnati dodici milioni e mezzo di euro per consentirgli di essere all'avanguardia in occasione di un evento quale l' "Expo"".
Lodevolissima iniziativa. Peccato però che, per quanto riguarda l' "Expo", il Palazzo di Giustizia di Milano non abbia avuto scrupoli nel comportarsi, ma impunemente, come certi imprenditori, politici e faccendieri i quali ha indagato per avere assegnato lavori per milioni senza gare d'appalto e con accordi diretti. Come ad esempio - stando al "Giornale" - con "Telecom Italia" (per il "collagio strutturato" del Tribunale), con "Finmeccanica" attraverso la "Elseg" (per l' "evoluzione dei sistemi di gestione informatizzata dei registri della cognizione ordinaria delle esecuzioni civili"), con la "Guerrato" (per il "quadro di bassa tensione"), con la "Net Service" (per la cosiddetta "consolle del magistrato"). Legittimando così, ancora una volta, la domanda: "Chi controlla i controllori?" E, comunque, alla faccia della "legge uguale per tutti". Ma, forse, in ossequio all'indipendenza dei magistrati.
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