"Un bambino di cinque mesi - ha fatto conoscere il sindacato di polizia penitenziaria "Sappe" di Pontedecimo a Genova - è dietro le sbarre di una cella".
Il bambino, naturalmente, non si è reso colpevole di alcun grave reato. E' la mamma che dovrà essere giudicata per violazione della legge sugli stupefacenti. Intanto, però, dietro le sbarre di una cella è costretto a stare anche lui, il piccolo innocente di cinque mesi. E questo perché, alla faccia della legge che stabilisce come le mamme con i loro bambini non debbano stare in cella se non in casi di mafia o di terrorismo, il Comune di Genova non si è curato - sempre secondo il sindacato "Sappe" di Pontedecimo - di trovare una adeguata struttura di accoglienza. Questione di vergognosa incuranza o di "spending review"? Nell'un caso o nell'altro, sicuramente, di inaccettabile cinismo.
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