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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 2 ottobre 2013

Quel "grande" di Letta

"Con 235 voti a favore e appena 70 contrari - è stato l'atteso responso del Senato - il "premier" Enrico Letta ha ricevuto il consenso per proseguire con il suo Governo".
Come 235 voti a favore e appena 70 contrari? E tutti quelli contrari che sarebbero dovuti arrivare dal Pdl fedele a Berlusconi? Non sono arrivati perché proprio Berlusconi, sovvertendo una decisione presa con il suo gruppo appena poco prima per votare no, è intervenuto brevemente nel dibattito per annunciare il seppure sofferto sì. Lasciando di stucco i pd, i suoi "infedeli", ma soprattutto i suoi fedeli. Un rispensamento responsabile all'ultimo secondo? Una presa d'atto che, anche senza il suo "ok", il "premier avrebbe avuto ugualmenete la maggioranza dei consensi e, quindi, tanto valeva recitare la parte del buono? Una tattica dai risvolti ancora oscuri? Con Berlusconi tutto è stato, tutto è e tutto sarà sempre possibile. Lui è stato, è e sarà sempre un personaggio da "colpi di teatro". Tanto da strappare l'applauso, questa volta, perfino ad Enrico Letta il quale, subito dopo l'inatteso annuncio del Cavaliere per il sì, si è rivolto al suo vice Angelino Alfano e, sorridendo, gli ha sussurrato: "E' un grande". Con ammirazione o con ironia? 

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