"La Guardia di finanza - quattro anni fa - aveva scoperto e denunciato una frode per 300 milioni di euro, ai danni dello Stato, escogitata da una banda composta da due "cervelli" e una serie di prestanome di rango tra commercialisti, "manager", dirigenti di enti vari, titolari di numerose immobiliari. Le indagini della Magistratura, dopo quella scoperta e quella denuncia, si sono però pigramente trascinate per ben tre anni, poi è scattato il rinvio a giudizio all'inizio di quest'anno, ma, a tutt'oggi, nessun giudice per l'udienza preliminare si è ancora interessato al pur clamoroso caso".
La Guardia di finanza, quattro anni fa, aveva chiamato la sua indagine "Operazione Calipso". "Calipso" dal nome di uno "yacht" a bordo del quale la banda di frodatori era solita alternare affari sporchi a festini e banchetti. Ma forse, anche se involontariamente e casualmente, rievocando il nome di quella ninfa Calipso, il cui nome deriva dal verbo greco "kalypto" che, tradotto in italiano, significa nascondere. Dopo anni, infatti, non solo sono ancora nascoste le carte processuali, ma, addirittura, anche i nomi dei frodatori più illustri. No: la legge non è uguale per tutti.
.
Nessun commento:
Posta un commento