"Quando alcuni suoi militari sono stati accusati, in Congo, di ripetute violenze sessuali - si è saputo - l'India ha chiesto all'Onu di intervenire affinché fosse riconosciuta la sua giurisdizione sul caso".
Ma come? Se l'India non vuole riconoscere italiana la giurisdizione sul caso dei due nostri "marò", ora chiede che non sia il Congo a giudicare i suoi militari violentatori? L'India, insomma, vorrebbe tutto e il contrario di tutto: giudicare lei in patria i suoi militari violentatori e, anche, giudicare lei i nostri "marò" nel suo Paese invece di farli giudicare in Italia. Mai, purtroppo, il giusto mezzo: dall'incapacità e dalla pavidità del Governo italiano all'attivismo e all'arroganza del Governo indiano.
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