"Sto seriamenete pensando - continua a "twittare" la "show girl" Flavia Vento - a candidarmi come nuovo sindaco di Roma".
Ci risiamo. Ogni volta che si avvicina una votazione a Roma e dintorni, Flavia Vento la "show girl" fa partire "ventate" di ridicola autopromozione politica. In occasione della votazione per il rinnovo della Regione Lazio nel 2005, ad esempio, si buttò a destra, fece la campagna elettorale come sapeva farla solo lei e raccolse ben 27 voti di preferenza. Frastornata da questa ventata di "lassa stà, nun fa pè te", ritenne non degna di let la destra, si avvicinò al centrosinistra, ma, non avendo ottenuto soddisfazione neppure qui, nel dicembre scorso si è ufficialmente schierata con il "Movimento" di Beppe Grillo. E, forse, già con l'idea di proporsi a lui come la nuova ventata per il Campidoglio. Solo che Beppe Grillo potrebbe interpretare il termine "ventata" in modo diverso: non come una corrente d'aria che possa spazzare via ogni polvere incrostata da decenni in Campidoglio, ma come una scempiaggine della Flavia. Della Flavia Vento. Una "ventata", insomma, da riderci su e basta.
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