"Le intercettazioni telefoniche Nicola Mancino-Giorgio Napolitano, che si sarebbero dovute già distruggere dopo la sentenza della Cassazione di oltre due mesi fa - ha chiesto, tramite il suo avvocato, il famigerato Massimo Ciancimino - non siano minimamente toccate perché a me utili nel processo che mi coinvolge".
Massimo Ciancimino si è così rivolto anche lui alla Cassazione e, a questo punto, il magistrato il quale avrebbe dovuto procedere proprio ieri - guarda caso - alla distruzione, si è dovuto fermare. Ora, dunque, la parola è di nuovo alla Cassazione. Ma quali saranno i tempi di questa seconda pronuncia? E, soprattutto, quale sarà il contenuto di questa pronuncia? Il fatto è che, tra un pretesto e l'altro, le intercettazioni telefoniche Nicola Mancino-Giorgio Napolitano continuano a non essere distrutte e a restare a disposizione. Forse qualcuno sta tramando affinché, ove la distruzione dovesse essere definitivamente decretata, prima ci sia almeno il tempo di farsene una copia? "A pensar male si fa peccato - ha detto una volta Giulio Andreotti - ma spesso ci si azzecca".
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