Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 2 dicembre 2012

Un disegno di legge a norma di follìa

"Tutti i partiti - formalmente all'unanimità - avevano concordato, in modo definitivo,  la necessità di tagliare il numero dei parlamentari".
Bene. Ma quale fine ha fatto questa comune volontà? La fine del solito comodo dimeticatoio. Finché, per iniziativa degli onorevoli Francesco Rutelli e Pasquale Viespoli, la necessità di procedere a questo taglio ha ottenuto, il primo agosto scorso, la procedura d'urgenza. Ma che cosa è sortito, proprio qualche giorno fa, da questo iter accelerato? E' sortito un disegno di legge che è stato approvato sì a razzo dalla Commissione affari costituzionali del Senato, ma che prevede l'elezione, a suffragio universale, di una Commissione costituente che abbia il compito di occuparsi della revisione della seconda parte della Carta costituzionale e, dunque, anche del taglio del numero dei parlamentari. Una Commissione che dovrebbe essere composta di ben novanta membri, il cui trattamento economico dovrebbe essere uguale a quello dei parlamentari (indennità accessorie comprese) e, a conti fatti, per un costo di circa venti milioni di euro in un anno. Con questi risultati, dunque, incredibili. Che, almeno per ora, il numero degli eletti in Parlamento non farebbe in tempo a diminuire e aumenterebbe di novanta, invece, il numero di quanti verrebbero pagati come parlamentari. E che si spenderebbero circa venti milioni per una Commissione, i cui compiti sarebbero quelli di arrivare ad una riforma che, a norma dell'articolo 138 della Costituzione, sarebbe invece compito proprio del Parlamento nelle sue istituzionali funzioni. Un disegno di legge, dunque, a norma di follìa. Ma del quale, comunque, non si riesce neppure ad immaginare quale possa essere, alla fine, la conclusione. Avanti così con questo nuovo assurdo spreco in un momento di lotta agli sprechi? O fermi tutti e nuovo  precipizio nel comodo dimenticatoio? Come sarebbe bello e responsabile, invece, se si decidesse di procedere, velocemente e responsabilmente, secondo la Carta costituzionale. Se la Carta costituzionale, anche in questo caso, non fosse considerata una carta straccia senza alcun valore. Come sarebbe bello, sì. Come sarebbe bello, se il sogno si avverasse...
. 

Nessun commento: