"Mi preoccupa ed inquieta che, nell'anno in cui sono giunti in finale tre libri che parlano di mafia e antimafia - ha sempre ripetuto il presidente di giuria del "Premio Recalmare", Gaetano Savatteri - si sia aperta una polemica nazionale".
Detto così non fa una piega. Anche perché il "Premio Recalmare" è un premio che è stato ideato e sostenuto da Leonardo Sciascia. Preoccupa ed inquieta l'opinione pubblica, invece, il fatto che, a vincere questo prestigioso e significativo premio, sia stato un libro scritto dal killer di mafia, condannato all'ergastolo, Giuseppe Grasselli, e non un libro scritto da Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, condannata a vivere, da "Cosa nostra", senza un padre. Forse il killer mafioso Giuseppe Grasselli, aiutato dal giornalista del Tg5 Carmelo Sardo, si è sorprendentemente rivelato più bravo e meritevole di Caterina Chinnici? O forse c'entra qualcosa che il presidente di giuria fosse un collega Tg5 del giornalista Carmelo Sardo? O c'è entrato qualcos'altro ancora? I premi letterari sono sempre più avvolti da inafferrabili misteri.
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