"Cari Matteo Richetti e Stefano Bonaccini - aveva bacchettato Matteo Renzi i due della "sua casa" i quali si erano candidati in contrapposizione alle "primarie" del dopo-Errani alla Regione Emilia Romagna - avete combinato un bel guaio (anche se non aveva detto proprio guaio, ma aveva usato una parola tutt'altro che fine ed istituzionale)".
Matteo Richetti ci ha riflettuto un po' su, poi l'annuncio del ritiro della sua candidatura. Per riparare al cosiddetto guaio? Probabilmente. Il fatto sconcertante è, però, che Matteo Richetti, riparato quel cosiddetto guaio, è subito incappato in un cosiddetto altro guaio ancora più serio: è stato iscritto nel registro degli indagati, per un presunto uso anomalo di "auto blu", nell'ambito dell'inchiesta "spese pazze" del Consiglio regionale dell' Emilia Romagna. Povero Matteo Richetti: quando dice la "sfiga".
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