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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 4 febbraio 2014

Meglio pagare le multe che estinguere i debiti

"L'Unione europea - arriva notizia da Bruxelles - ha dovuto constatare che lo Stato italiano è ancora debitore, nei confronti delle imprese fornitrici di beni e di servizi, di ben cento miliardi di euro e, quindi, sta per aprire una "procedura di infrazione" che costringerà il nostro Governo a versare, fino a quando la situazione non sarà stata normalizzata, qualcosa come 150-200 mila euro al giorno di multa".
Completamente pazzesco. Pazzesco, cioè, il fatto che il nostro Governo, mentre sostiene di non essere in grado di saldare quel suo debito pauroso alle imprese sue fornitrici, si troverà costretto a pagare a Bruxelles 150-200 mila euro al giorno di multa. Si troverà costretto a pagare alla ricca Bruxelles, insomma, quanto avrebbe potuto e potrebbe pagare, magari con la stessa cadenza, ai suoi disperati creditori. I quali continuano ad essere, in tutta Europa, quelli pagati, ancora oggi, con maggiore ritardo: 180-210 giorni, quando va bene, di fronte ai 24 giorni della Finlandia, ai 35 della Germania, perfino agli 82 del Portogallo e ai 108 della Grecia. Stupirsi, allora, se - come valutato dalla Cgia di Mestre - non pochi dei 14.200 fallimenti di imprese sono stati determinati, lo scorso anno, proprio per il mancato rispetto dei pagamenti da parte dei committenti pubblici? Stupirsi no. E infatti, nel Governo, nessuno stupore.  Ma quello che è più grave, al di là delle promesse, neppure nessun provvedimento serio e concreto.
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