"L'acronimo è un oscuro "Upb" che - una volta risolto - sta ad indicare quell' "Ufficio parlamentare di bilancio" che avrà il responsabile compito di "salvaguardare le pubbliche finanze"".
Ma come? A salvaguardare le pubbliche finanze non ci sono sempre stati la Corte dei conti e la Ragioneria dello Stato? Certo che sì. E allora? C'era bisogno, allora, di creare un altro "carrozzone" che - già si sa - avrà una dotazione iniziale di sei milioni, un presidente con un compenso di oltre 300 mila euro, due commissari con un compenso di 241 mila euro ciascuno e una trentina di dipendenti anch'essi ben pagati? Certo che no. A meno che il Governo non si fidasse più della Corte dei conti e della Ragioneria dello Stato. Oppure avesse bisogno di sistemare, con urgenza, trentatre amici. Con tanti saluti, comunque, alla "spending review" e, beffardamente, alla salvaguardia delle pubbliche finanze che proprio quell' "Upb" è stato creato per garantire. Incredibile.
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