"A noi moderati - si è rivelato, in una intervista a "Repubblica", Pierferdinando Casini - spetta il compito di lavorare, sullo schema del Partito popolare auropeo, insieme con Berlusconi e con Alfano".
Diavolo di un Pierfurby. Appurato che con la nuova legge elettorale il suo "Centrino" con Mario Monti e Gianfranco Fini non gli sarebbe stato sufficiente per apparecchiarci su neppure mezzo parlamentare, eccolo subito lì a cercare di prenotarsi un posto al tavolo del Cavaliere il quale, non sedotto, aveva un giorno abbandonato. Il Cavaliere, insomma, delle sue rinnovate brame. Ma tant'è. Si sa ormai bene che l'italica politica si nutre, anche, di clamorose retromarce e di ancor più clamorose autosconfessioni. Soprattutto, poi, quando si tratti di salvare la pelle. "Primum vivere, deinde philosophari" e, cioè, prima vivere e sopravvivere, poi la ricerca dell'essere, della verità e della coerenza. Come il Pierfurby ben sa. E ne ha sempre fatto un principio fondamentale della sua multiforme attività politica.
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