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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 11 gennaio 2014

Non si combattono così i "portoghesi"

"Per combattere il fenomeno dei "portoghesi" sui bus romani - sta per disporre il sindaco Ignazio Marino - si salirà solo dalla porta anteriore così l'autista potrà controllare che ognuno abbia il suo biglietto".
Problema risolto? Assolutamente no. Perché le macchinette che devono poi vidimare il biglietto sono tutte, all'interno dei bus, dopo la postazione dell'autista. Cosicché i "portoghesi", passato il controllo dell'autista, potranno rimettersi tranquillamente in tasca, ogni volta, lo stesso biglietto non vidimato. Resterebbe per loro, a quel punto, solo la sfortuna di essere "pizzicati" da una squadra di controllori. I quali verrebbero sì incrementati e addirittura mandati in servizio in borghese, ma quanti sono i bus a Roma? Il sindaco Ignazio Marino, giustamente, vorrebbe eliminare il problema dei "portoghesi" del trasporto pubblico. Solo che sembra orientarsi verso soluzioni scarsamente efficaci. Ma mica per cattiva volontà. E' perché lui, di bus e di passeggeri di bus, poco o niente sa: se non va in "auto blu", va in bicicletta e se non va in bicicletta, va in "auto blu". Provi dunque a salire in borghese almeno una volta, tanto per dire, sulla linea "40" da Termini a San Pietro.
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