"A questo punto - ha detto il sindaco pd dell'Aquila, Massimo Cialente, dopo la bufera giudiziaria abbattutasi sul suo Comune - non sono più cavoli (ma lui non ha detto cavoli) miei. Mi dimetto e i cittadini si arrangino. Vadano loro a Roma a chiedere i soldi che ci devono dare per la ricostruzione".
Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, insomma, peggio di colui il quale - fosse Papa Celestino quinto, Ponzio Pilato o il cardinale Matteo Rosso Orsini - fece, secondo Dante, il gran rifiuto. E fu da lui giustamente sbattuto, nella "Divina commedia", all'Inferno.
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