"Sedici Regioni italiane su venti - già fino ad oggi - sono sotto inchiesta, su iniziativa della Magistratura giudiziaria e della Magistratura contabile, per peculato, truffa e concussione in relazione ai rimborsi ottenuti dai vari gruppi consiliari".
Il fatto, già gravissimo e vergognoso di per sé, rischia, tuttavia, di diventarlo ancor più. In vista di un sempre più probabile e autorevolmente richiesto provvedimento parlamentare che dia il via libera all'ennesimo indulto e all'ennesima amnistia, infatti, tutti i reati connessi a quei rimborsi ottenuti dai vari gruppi regionali verrebbero cancellati con un rapidissimo colpo di spugna normativo. Come se, insomma, non fosse successo nulla. Come se una grandissima parte di consiglieri regionali non avesse svergognato il suo ruolo e non avesse, soprattutto, rubato allo Stato. Tutti di nuovo puri, puliti, senza la minima macchia. Pronti, magari, a ricominciare. La loro carriera di amministratori politici e di ladri.
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