"Se il Pdl dovesse accettare la decadenza di Silvio Berlusconi e il voto a qualunque costo di una "legge di stabilità" che contribuirà a peggiorare la crisi e la sofferenza di tutti gli italiani - ha avvertito l'ancora coordinatore del partito, Sandro Bondi - personalmente non potrei approvare e riconoscermi in queste scelte".
Sandro, Bondi, in pratica, ha minacciato di andarsene. Ma - ecco l'angosciosa domanda di alcuni - andarsene dove? A farsi friggere da Casini? A correre sulla "Ferrari" giù di giri di Montezemolo? A curare le rose nella villa di Arcore per dimostrare il suo grande affetto al Cavaliere sempre più disperato? A godersi, in qualche paradiso laico, la sua ricca pensione di parlamentare? Sandro Bondi farebbe bene a dirlo subito. Per non far stare in pena l'Italia.
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