"Le sentenze della Magistratura si applicano - ha scritto in sintesi, nelle tre cartelle del suo tanto atteso messaggio, il Capo dello Stato - la grazia sarà presa in considerazione nei modi e nei tempi quando ne verrà fatta regolare domanda, comprensibile umanamente lo stato d'animo di Berlusconi e del Pdl che rischia di rimanere senza "leadership", comunque un fatto è certo: sarebbe irresponsabile, per chiunque, far cadere il Governo in questo delicato momento".
Ancora una volta, dunque, il Capo dello Stato ha fatto una specie di miracolo laico perché, in punto di fatto e di diritto, non ha scontentato troppo nessuno: né i magistrati e il Pd, i quali tenevano che non fosse messa in alcun modo in pericolo la sentenza di condanna, né il Pdl e Berlusconi, i quali hanno visto nel messaggio "spazi significativi" per un futuro anche prossimo, né il "premier" Letta, il quale ha potuto apprezzare un ulteriore autorevole scudo a protezione del suo Esecutivo. Niente crisi, allora, per il momento? E' presto, ma anche azzardato, per dirlo. Perché, al di là dei primi commenti al messaggio, sia in casa Pdl sia in casa Pd i falchi hanno ripreso a volteggiare minacciosi e le colombe a volicchiare incerte e timorose. Si starà a vedere. Certo è - come chiaramente sottolineato dal Capo dello Stato - che la "vicenda giudiziaria" di un solo uomo, pur se Berlusconi, non potrebbe giustificare alcun atto irresponsabilmente politico. Da parte degli sfascisti sia di destra sia di sinistra.
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