"Per Sameh el Melegy, il quale ha violentato e rapinato a Milano ventidue donne - la richiesta è stata avanzata alla fine della requisitoria nell'udienza preliminare - 122 anni di carcere".
Ora, però, i 122 anni richiesti sono una condanna esemplare, ma soltanto teorica perché, in ogni caso, le nostre leggi non consentono pene superiori ai 30 anni. Trent'anni, poi, destinati a scendere a 20 perché il violentatore seriale, avendo scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, avrà lo sconto automatico di un terzo della pena. Per poi arrivare alla fine - come spesso accade - magari a 10 anni per "buona condotta" in carcere. Così, probabilmente, dieci anni per ventidue violenze sessuali con relative rapine. Il che farebbe poco più di 5 mesi per ciascuna violenza sessuale con relativa rapina. Uno schiaffo, dunque, non solo per le sue vittime, ma per un concetto giusto di giustizia. Certo che si dovrebbero cambiare urgentemente le norme penali e processuali per trattenere in galera tutti i politici i quali lo meritino, ma anche per trattenere tutti i più feroci nemici della società, delle sue regole e dei suoi diritti. Basta, insomma, con la "tenera lex, sed lex". Almeno quando proprio non è il caso.
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