"A proposito di Regione Lazio - è stato giustamente osservato - nessuno ricorda, però, che ci sono 180 ex consiglieri, assessori e presidenti i quali, quando hanno compiuto il loro cinquantacinquesino anno di età, hanno cominciato a percepire un vitalizio che è di 2.231 euro per chi abbia ricoperto l'incarico solo per pochi mesi, di 3.150 euro per chi abbia completato una legislatura, di 5.890 euro per chi ne abbia completate più di due. Per una spesa attuale complessiva, a carico dei cittadini del Lazio, di ben sedici milioni di euro".
Non è finita, però, qui. Quando la Regione, in armonia con la riduzione dei compensi dei consiglieri in carica, ha deciso di decurtare di trecento euro queste loro "pensioni d'oro", loro, i 180 ex, si sono così irritati ed offesi che hanno promosso una sorta di "class action" all'Avvocatura regionale per opporsi alla "terribile" decurtazione. E lo hanno fatto giovandosi di quella loro Associazione che accomuna tutti - a qualsiasi partito appartengano - e che addirittura ha un lussuoso ufficio in via del Giorgione. Anche questo a carico, naturalmente, dei cittadini del Lazio. Quelli che si sono visti aumentare in busta paga e nella pensione, sì, l'addizionale regionale. Evviva...
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