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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 20 gennaio 2012

Quando è "Il Giornale" ad essere cialtrone

"Il comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino, è sì indifendibile, ma è indegno - ha insistito di nuovo "Il Giornale" - che ci sia una voglia di manette cialtrona quanto lui... che ci sia un'Italia assetata di sangue, quantomeno di punizioni sommarie... e che la stessa Procura della Repubblica di Grosseto non trovi nulla di sconveniente nel dire papale papale che la decisione del giudice per le indagini preliminari (di concedere i domiciliari all' "indifendibile") è sbagliata, inspiegabile, inaccettabile, tanto da indurla a chiederne la cassazione".
Ma in redazione, a "Il Giornale", circola whisky? Libertà di stampa e di esprimere le proprie opinioni, d'accordo, ma inventarsi fatti, stati d'animo, voglie di forca e distribuire insulti a chi la pensi diversamente - perfino a un procuratore della Repubblica - non può essere che ubriacatura da whisky o da ideologismo di "serie C". Perché, infatti, nessuno - compreso il procuratore della Repubblica di Grosseto - si è mai sognato di chiedere, per l' "indifendibile! comandante Schettino, "sangue e punizioni sommarie". Quello che ha indignato l' Italia " con l'etilometro a posto" è stato soltanto un fatto: che ad un comandante così - con tutto quello che ha detto e non detto, che ha fatto e non fatto - si sia concesso di attendere comodamente ìn casa propria il giusto processo. Tutto qui. Giustamente questo. Altro che meritarsi gli insulti illiberali l'deologismo di "serie C" de "Il Giornale". Quell'ideologismo, oltretutto, sempre "stappato" a seconda dei casi e delle persone. Mai, comunque, se di parte politicamente contraria.
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