"Caro Gesù - ha scritto una lettera, al figlio di Dio, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese - non resta che tu mi faccia il miracolo".
Improvvisa crisi mistica? Un momento di follìa laica? Niente di tutto questo. E' che il sindaco di Locri, dopo avere tentato in tutti i modi - provvedimenti disciplinari, denunce ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e perfino alla Procura della Repubblica - di avere in ufficio i cento dipendenti su 125 i quali continuano a darsi malati, ha provocatoriamente scritto e fatto conoscere la sua lettera a Gesù. Il quale, se non direttamente, indirettamente il miracolo potrebbe anche farlo. Proprio grazie a quella lettera scrittagli che ha fatto fare una figura vergognosa a Carabinieri, Guardia di finanza e Procura della Repubblica i quali - c'è almeno da presumere - cercheranno ora di rimediare e di ascoltare, finalmente, il sindaco Calabrese. Magari - chissà - dopo essersi battuti il petto e avere recitato, per autopenitenza, quattro Pater, Ave e Gloria.
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