"Mi dimetto da sottosegretario - ha annunciato, a tarda sera, quell'Antonio Gentile il quale, secondo alcune accuse, avrebbe fatto dure pressioni, sullo stampatore dell' "Ora dellas Calabria", per impedire l'uscita della notizia di una indagine aperta a carico di suo figlio - mi dimetto nell'interesse e per il bene del Governo e del mio partito, ma ribadisco di non essermi reso responsabile di alcunché".
Nobile e responsabile comportamento - a differenza di altri sottosegretari i quali, pur essendo addirittura già indagati, restano attaccati alle loro poltrone e non vengono attaccati come lo è stato Antonio Gentile - oppure una mossa a precedere una eventuale possibile apertura di indagini da parte della Magistratura? Saranno, a svelarlo, i giorni prossimi venturi. Il Pd comunque, avendo scheletri già identificati e noti nel suo armadio governativo, non dovrebbe cantare troppo vittoria. E non dovrebbe cantarla troppo, neppure, quel Beppe Grillo il quale sarà pure duro, ma non certamente puro. Lui infatti, proprio oggi, è stato condannato - lui, sì, già condannato - a quattro mesi, dal giudice monocratico Elena Rocci di Torino, per avere rotto i sigilli posti, per decisione della Magistratura, alla baita "No Tav" di Chiomonte. Non solo. Il Beppe duro ma non puro è alla sua seconda condanna e questa, per di più, definitiva. La condanna a 14 mesi per avere causato la morte, ribaltandosi una trentina di anni fa, con il suo "fuoristrada" verso il Colle di Tenda, di tre suoi amici. Solo 14 mesi, sì, e, in più, con la condizionale certo. Ma sempre con tre morti sulla coscienza. La "Rete" lo sa?
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1 commento:
bisognerebbe ricordarsi anche del Ministro "Sora Lella" Cancellieri, per il suo operato nei confronti dell'amica di "Famiglia" Ligresti...
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