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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 6 gennaio 2013

Il proprietario è all'estero? Paghino i metri quadrati

"Dovendo lavorare diciotto mesi all'estero - si è rivolto il signor Claudio Tommasi al "Corriere della sera" - mi sono regolarmenete iscritto all' "Aire" (l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero) e, così, sono stato contestualmente cancellato dall'Anagrafe della popolazione residente nel mio Comune. Al mio ritorno in Italia, però, mi sono trovato a dover pagare la tassa sulla raccolta dei rifiuti nonostante la mia abitazione fosse rimasta disabitata per quei diciotto mesi e il Comune, attraverso la mia iscrizione all' "Aire", lo sapesse ufficialmente e burocraticamente".
Comune inefficiente, dunque, o Comune grassatore? Ma, come se non bastasse, Comune anche arrogante. Perché, quando il signor Claudio Tommasi è andato a contestare l'applicazione della tassa per quei suoi diciotto mesi di assenza, si è sentito rispondere testualmente così: "Lei non c'era, d'accordo, ma ci sono sempre stati i metri quadrati della sua casa. Quindi lei deve pagare e si ritenga fortunato, anzi, in quanto non le abbiamo considerata questa nel nostro Comune come una sua seconda casa". I Comuni, dopo i tagli del Governo Monti, hanno sempre più - d'accordo - fame di euro. Ma pretendere tasse, addirittura, dai poveri metri quadrati di una casa rimasta senza gli euro del suo proprietario e - senza il suo proprietario, oltretutto, non produttrice di rifiuti - non può che apparire una rapina. Oltre che una stupidità. E una provocazione arrogante per il fatto che al signor Claudio Tommasi è stato detto di ritenersi fortunato in quanto i suoi poveri e pulitissimi metri quadrati non sono stati tassati perfino come una seconda casa. Quasi quasi, per il trattamento di favore ricevuto, il signor Claudio Tommasi dovrebbe ora avvertire l'obbligo si sdebitarsi. Magari con un cesto di cozze pelose.
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