"David Lee Powell - è arrivata notizia dal Texas - è stato condannato a morte, dopo 32 anni di carcere, nel penitenziario di Huntville".
David Lee Powell - come è stato possibile conoscere - a ventisei anni, sotto l'effetto della droga, aveva ucciso un ufficiale di polizia. Fatto gravissimo, indubbiamente, ma nessuno ha voluto considerare che avere intanto vissuto 32 anni nell'angoscia quotidiana di essere giustiziato il giorno dopo questa, per lui, era già stata una pena più che severa e terribile. Come nessuno ha voluto considerare che lui, durante quei 32 anni di galera angosciante, aveva intrapreso un lungo e sincero percorso di redenzione tanto da diventare, addirittura, una sicura guida spirituale per molti detenuti nel penitenziario di Huntville. Niente da fare, insomma. Forse perché nel Texas, evidentemente, il tempo è ancora fermo agli sceriffi buoni e ai cowboy brutti e cattivi. Fermo e immutabile nella sua selvaggia legge del taglione. Con una sola differenza: non più l'impiccagione al più vicino albero del villaggio, ma una semplice siringata di veleno ad un avambraccio.
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