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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 10 novembre 2015

Via anche il quarto

"Il professore della "Bocconi" Roberto Perotti - il quale aveva accettato, lo scorso anno, di collaborare alla "operazione spending review" - ha fatto sapere, al "premier" Renzi, di rinunciare al suo incarico".
E così - dopo Piero Giarda nel 2012, Enrico Bondi nel 2013, Carlo Cottarelli nel 2014 - ecco, nel 2015, l' "arrivederci" di Roberto Perotti. Così motivato: il varo della "Legge di stabilità" e i segnali venuti anche in seguito dal Governo indicano che la riduzione della spesa pubblica non è una priorità. Come giustamente dire: "E io, allora, che cosa resto a fare?" Infatti, appunto, ha avvertito che se ne va. "Una mela al giorno - così un noto detto popolare - leva il medico di torno". Può darsi sia vero. Vero sicuramente è, invece, che un esperto l'anno in condizione di non lavorare leva la "spending review" di torno. Di qui, allora, una domanda: ma il "premier" Renzi vuole davvero una seria "spending review"?
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