"Maurizio Falcioni - accausato di tentato omicidio e maltrattamenti continui ai danni della sua allora fidanzata Chiara che, ora, trascorrerà il resto della sua vita, in un letto, in stato vegetativo - era stato condannato, in primo grado, a venti anni di carcere. Durante il processo d'appello, però, gli è stato suggerito di chiedere scusa ai parenti di Chiara e questo ha così commosso i giudici che gli hanno ridotto la pena di ben quattro anni".
Le sentenze, d'accordo, non si commentano. Ma le domande - si spera - possono farsi. Ecco, allora, la domanda magari provocatoria: se uno, un domani, meritasse di essere condannato a quattro anni e chiedesse però tante scuse alla parte da lui lesa, i giudici che farebbero? Lo rimetterebbero in libertà per il suo più o meno sincero pentimento? Ma fino a quando la Giustizia continuerà a chiamarsi Giustizia?
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