"Il 30% del "mercato prostituzione" - ha denunciato, irritata, la presidente del Comitato per i diritti civili delle "ragazze di strada", Carla Corso - è ormai coperto da studentesse e casalinghe assolutamente insospettabili che hanno necessità di arrivare alla fine del mese".
Se davvero così fosse, se davvero tante studentesse e casalinghe fossero costrette dalla disoccupazione, dal precariato, dai costi sempre più alti dei servizi e dalle strette necessità quotidiane, beh, allora qualcuno potrebbe anche essere indotto a denunciare il Governo Monti per induzione aggravata alla prostituzione.
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