"Con le primarie - ha confermato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - sceglieremo il futuro capo del Governo. Chi vince vince, chi perde perde. Anche per un voto". "Non so ancora - ha invece tenuto a far sapere il presidente del Pd, Rosy Bindi - se le primarie si faranno o no".
Ma allora il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e il presidente del Pd, Rosy Bindi, non parlano tra loro? E, comunque, a chi credere dei due? I più sono propensi a credere al segretario Bersani non foss'altro perché un protagonista serio della politica come lui, anche se dovesse perdere le primarie, non resterebbe certo fuori gioco. Al contrario della traslocatrice della politica Rosy Bindi che, se le primarie dovesse vincerle Matteo Renzi, sarebbe in prima fila tra quelli nell'elenco dei rottamabili. E non solo per anzianità, ma anche per certo suo pensiero debole pur espresso con arroganza e, dunque, per necesità di fare piena chiarezza nel Pd. Da parte del segretario Bersani, dunque, lotta sì dura, ma senza paura. Da parte del presidente Bindi, invece, lotta sì sicura, ma con tanta paura. Si starà, in ogni caso, a vedere. E ad attendere, se possibile, una definitiva linea univoca.
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