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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 10 aprile 2012

La pensione felice del signor Felice

"Il signor Felice Crosta - consultare, per conferma, le carte Inps - grazie ai suoi appena quattro mesi lavorati nel suo ultimo incarico, ha percepito 18 mila euro al mese dal 2006 al 2010 e 20 mila dal dal 2010 ad oggi. Se poi si vedrà confermato un suo ricorso alla Corte dei conti, arriverà addirittura a percepire 41 mila euro mensili e, cioè, 13oo euro al giorno".
Felice Crosta - direbbe il manzoniano don Abbondio - chi era costui? Era - la sua storia è immortalata anche su Internet - un burocrate, assunto dall'allora Presidente regionale Salvatore Totò Cuffaro, per risolvere il problema dei rifiuti cittadini dietro un compenso di 460 mila euro annui. Il quale burocrate, dopo non essere riuscito a risolvere - forse - neppure il problema dei rifiuti di casa sua e dopo avere comunque lasciato l'azienda con un passivo aumentato a un miliardo di euro, ha pensato bene di dimettersi presto presto per andare in pensione con gli incredibili criteri e conteggi di una norma regionale appena varata per quelli come lui. Felice Crosta, dunque, con tutti i diritti - "ope legis" - di percepire ogni giorno molto di più di quanto percepisce lo stesso Presidente della Repubblica e, di conseguenza, di essere felice di nome e di fatto. Quello che invece non si riesce a capire è il motivo per il quale il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sia felice anche lei - visto che non fa nulla per eliminarle - di queste situazioni vergognose. Sia felice, insomma, che personaggi come il burocrate siciliano Crosta intaschino più di 1300 euro al giorno quando migliaia e migliaia di pensionati non "cuffariani" e simili siano stati costretti, addirittura, a subire tagli drammatici alle loro "normali" pensioni. Che, accanto al burocrate siciliano felice di nome e di fatto con 1300 euro al giorno, possa coesistere un pensionato "normale" che, vistosi tagliare 200 euro da una pensione di 800, è caduto in una infelicità e in una disperazione tali da togliersi addirittura la vita. Ma per fatti così, evidentemente, il Ministro Fornero non ha lacrime a disposizione.
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