"Quanti delitti atroci rimasti negli ultimi tempi senza colpevole, quanti casi irrisolti - le parole sono state scandite, dal predicatore della Casa pontificia padre Raniero Cantalamessa, davanti al Papa, ai cardinali e ai prelati di curia presenti in San Pietro per le celebrazioni della passione di Cristo - Non portate con voi il vostro segreto, chi sa qualcosa parli".
Padre Raniero Cantalamessa ha voluto fare un esplicito riferimento agli ormai annosi e sempre più inquietanti misteri legati alla scomparsa di Emanuela Orlandi e per il chiarimento dei quali il Vaticano non ha mai voluto minimamente collaborare? L'ipotesi è più che credibile nel momento in cui il "caso" è tornato di attualità dopo le dichiarate intenzioni del nuovo Procuratore della Repubblica a Roma di rinnovare le rogatorie nei confronti di quanti Oltretevere "potrebbero sapere" e di proseguire seriamente nelle indagini. Ma - ecco il punto - chi era in San Pietro, quel giorno, avrà ascoltato, anche con il cuore e con l'anima, la messa cantata di padre Cantalamessa? Anche perché lui, il buon predicatore, li avrebbe eventualmente rassicurati ricordando che "Dio lo ha promesso solennemente: anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana". Peccati citati come rosso scarlatto e rosso porpora solo per una involontaria coincidenza oppure no? Di qui, però, un'altra eventuale rassicurazione del buon predicatore: "Dio perdona molte cose per un atto di pentimento". Potrebbe essere stato, insomma, come dire: confessatevi alfine, fratelli, e pentitevi: avrete almeno - in attesa di una più o meno probabile giustizia laica - il perdono certo della giustizia divina.
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