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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 15 aprile 2012

Il "caso Orlandi" e il gioco delle tre carte

"Sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi - è tornato in argomento il portavoce della Santa sede, padre Federico Lombardi - il Vaticano non sta nascondendo nulla e non ha nulla in contrario a consentire l'ispezione della tomba di Enrico De Pedis in quella basilica di Sant'Apollinare che, pure, gode di extraterritorialità".
L'impressione, a questo punto, è che si stia continuando, sulla vicenda inquietante della povera Emanuela, uno squallido gioco delle tre carte. Una volta, infatti, è lo Stato italiano che vorrebbe indagare e lo Stato vaticano che rifiuterebbe di collaborare, un' altra volta è lo Stato vaticano che si dichiara disponibile e lo Stato italiano che non ne prende immediatamente atto. Una volta è la Santa sede che vuole nascondere la verità, un'altra volta è la Santa sede che dichiara di non avere mai nascosto alcunché. E - tanto per giocare anche quello che potrebbe sembrare, ma non è, il due di briscola - una volta la basilica di Sant'Apollinare non gode, secondo il Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, di extraterritorialità, un'altra volta, secondo il portavoce vaticano Federico Lombardi, la basilica di Sant'Apollinare gode eccome di extraterritorialità. Sarebbe davvero tempo di farla finita una volta per tutte. O, seriamente, risolvendo il misterioso "caso" davvero e d'accordo. O, se non si voglia in verità risolverlo per chissà quali incoffessabili motivi, mettendoci definitivamente una pietra sopra e avendo perlomeno il buongusto di non parlarne nessuno mai più
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