"Gaspare Spatuzza, il feroce ex killer della "Cosca di Brancaccio" - ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Roma - potrà lasciare tre ore il carcere per frequentare un ritiro spirituale in un centro religioso".
Se Gaspare Spatuzza avesse davvero intrapreso il suo percorso di redenzione e il suo viaggio verso una completa conversione, gloria - per carità - a Dio e ai cappellani del carcere i quali avrebbero toccato il suo cuore e la sua anima. Il fatto è, però, che Gaspare Spatuzza ha sì gravemente peccato contro le leggi divine, ma ha gravemente agito anche contro le leggi dello Stato laico. Il quale, infatti, lo ha giustamente rinchiuso in carcere. Che cosa si vuol dire? Quello che hanno subito detto, conosciuta la notizia, gli agenti i quali non hanno dimenticato i loro colleghi rimasti vittime nella strage di via D'Amelio. E, cioè, che Spatuzza continui pure "il suo percorso di redenzione, ma nell'unico luogo dove merita di stare: in galera". Con una riflessione da aggiungere: in galera, tra l'altro, gli varrebbe ancor più agli occhi del Cielo.
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