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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 20 aprile 2012

I soldi giù dalla finestra

"Le operazioni finanziarie della Lega - ha sentenziato Umberto Bossi - non configurano alcun reato".
No - secondo Umberto Bossi - alcun reato i trasferimenti di centinaia di milioni all'estero, l'acquisto di oro e diamanti, i denari distratti per i vari comodi e i vari affari del tesoriere e di questo o quel dirigente dell'ormai sempre più sgangherato Carroccio. Più stupefacente, tuttavia, è la motivazione della sentenza. "Perché - secondo Umberto Bossi - un partito può perfino decidere di buttare i soldi dalla finestra". Certo, tanto non se li è guadagnati e gli sono arrivati, come manna dal cielo, dalle tasche sempre più saccheggiate degli italiani. Bella lezione, dunque, di etica, di rispetto e di gratitudine. Anche se poi Umberto Bossi, resosi conto al volo della "gaffe" stile Padania, ha cercato di uscire di pista per rifugiarsi ai box. E' stato quando ha voluto precisare che quei soldi da buttare perfino dalla finestra sarebbero, tanto e soltanto, "quelli delle tessere dei militanti". Non riuscendo, però, a riparare completamenete il guasto, ma trasferendolo unicamente da una componente ad un'altra. Dai cittadini tutti, cioè, a quel 3% scarso che paga la tessera della Lega. Meglio così, certo, se vero. E, se - così essendo eventualmente vero - a quel 3% scarso il comportamento e il ragionamento di alcuni dirigenti del Carroccio piace, fatti suoi. Questioni di gusti. E tutti i gusti - come dice il proverbio - son gusti. Anche nella democrazia più imperfetta.
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