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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 5 aprile 2012

"Caso Orlandi", il Procuratore Pignatone "a muso duro"

"Da oggi sarò io - ha deciso il Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone - ad occuparmi delle indagini su Emanuela Orlandi".
La decisione è stata annunciata con poche parole essenziali, ma certamente non poco tenere. E, comunque, a bacchettare quanti, fino ad oggi, hanno portato avanti - meglio sarebbe dire indietro - gli accertamenti sulla misteriosa scomparsa di Emanuela e sulla altrettanto misteriosa - e sembrerebbe, ormai, certamente collegata - sepoltura del boss Renato De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare. Tanto che, da ambienti bene informati della Procura, si darebbe già per scontata una nuova richiesta di rogatorie, alla Santa Sede, per ascoltare gli alti prelati ancora in vita in grado di fornire notizie utili sui due misteri. Tra questi, allora, il cardinale Poletti il quale - sarebbe da tempo emerso con chiarezza - fu lui a dare il nulla-osta per ospitare il boss nel sacro luogo. E peccato, invece, che sia morto il cardinale Ottaviani perché fu lui, più volte, a ribadire che Emanuela non fu vista l'ultima volta in via del Corso - secondo la ricostruzione ufficiale dei fatti - ma fu da lui vista entrare e uscire a bordo di una macchina nera - il giorno della scomparsa - attraverso la Porta di San'Anna. Ma tant'è. L'importante, ora, è che il Procuratore Pignatone abbia fatto conoscere di voler seriamente e concretamente portare avanti le indagini "rimaste a zero" - chissà perché - per quasi tre decenni. Sarà quindi risentita più a fondo quella ex amante del boss De Pedis in seguito alle dichiarazioni della quale - non troppo tempo fa - è stata decisa la riapertura di un "caso" che con troppa fretta era stato misteriosamente indagato senza gli opportuni approfondimenti e poi, altrettanto misteriosamente, chiuso? Ma, soprattutto, si insisterà sulle rogatorie fino al momento di poterle avviare e concludere? La Santa Sede, finché le indagini riaperte sono andate avanti con più o meno voluta stanchezza, si è dichiarata disponibile a collaborare. L'augurio è che questa disponibilità venga chiaramente ribadita ora che il Procuratore Pignatone ha fatto sapere di voler andare avanti, senza tante storie, sul cammino della verità. Una verità attesa già da troppo. Troppo anche per i lunghi tradizionali tempi di Santa Romana Chiesa.
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