"Su questi treni "Freccia bianca" Roma-Genova andata e ritorno - si è lamentato un passeggero a bordo il 22 scorso - è normale ed usuale, anche nelle carrozze di prima classe, che tante porte non si aprano alle stazioni e che i passeggeri siano costretti ad affannose ed ansiose corse per salire e, soprattutto, per scendere. Ma è tollerabile?"
No. Non è assolutamente tollerabile. Ma, forse, l'amministratore delegato delle Ferrovie, l'ingegner Mauro Moretti, non lo sa. Non lo sa perché lui, quando deve viaggiare, sale a bordo della sua lussuosa auto di servizio oppure sale su un aereo della "nemica Alitalia" oppure ancora sale su una vettura ferroviaria prima, però, scrupolosamente controllata e bonificata in lungo e in largo. E queste sono le ipotesi buone. Quella cattiva è che l'ingegner Mauro Moretti lo sa anche benissimo, ma se ne infischia. Se ne infischia puntualmente. Al contrario dei suoi capitreno che, di solito, puntualmente non fischiano.
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