"E' da appena qualche giorno in libreria - continuano a martellare stampa e televisione - un nuovo libro di Bruno Vespa: "Questo amore. Il sentimento misterioso che muove il mondo". E uno dei capitoli, che getta uno sguardo soprattutto sui politici, reca il titolo "Primo amore"".
Due, allora, spontanee le osservazioni. La prima: siamo messi davvero male, se una grande casa editrice e un già previsto notevole numero di acquirenti in libreria hanno ritenuto, ritengono e riterranno di grandissimo interesse conoscere - invece che la formazione etica, professionale e istituzionale di ciascun politico - a chi questo politico abbia dato il suo primo bacio, con chi abbia avuto (o, come nel caso della vergine furiosa Rosy Bindi, non abbia avuto ) la sua prima esperienza d'amore, quali siano state le sue emozioni, quali siano oggi i suoi ricordi. La seconda: sa tanto di ipocrisia la rivelazione che il primo amore di certi nostri politici si chiamasse - ad esempio - Tiziana, Giulia, Elsa, Giusy (o, sempre come nel caso della vergine furiosa Rosy Bindi, un da lei non rivelato e consumato "mister x"). Un'ipocrisia grossa così perché certi nostri politici - è sotto gli occhi di tutti - hanno sempre rivelato e continueranno sempre più a rivelare, nella realtà, l' unico vero amore della loro vita . Che non si chiama né Tiziana né Giulia, né Elsa né Giusy. Si chiama con un nome uguale per tutti: poltrona del potere.
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