"Da Fedro in poi - ha scritto Valeria Monteforte sulla pagina de "Il Giornale" che dà la parola ai lettori - la favola della trave e della pagliuzza sembra proprio non voglia entrare non solo nella testa, ma anche nella coscienza di molti".
La trave e la pagliuzza come favola di Fedro e non come precetto di Gesù di Nazareth? Beata ignoranza. Non solo di Valeria Monteforte, ma anche del giornalista curatore della pagina dedicata ai lettori. E, poi, una "chicca" finale. Perché, concludendo la sua dotta missiva, Valeria Monteforte se n'è uscita così: "E' vero che un bel tacere non fu mai detto". Nel caso suo e de "Il Giornale", addirittura, non fu mai scritto e neppure pubblicato.
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1 commento:
Meraviglioso, mi riporta al 1994 e all'allora ministro dei rapporti con il parlamento Giuliano Ferrara. A proposito del "decreto Biondi" e delle polemiche che aveva sollevato disse: Il decreto si può anche cambiare, non parliamo mica dei 7 comandamenti. Non ho mai capito se si confondeva con i vizi capitali o con i nani.
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