"La presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia - i giornali ne parlano ogni giorno - continua a sostenere come un condono fiscale che il Governo dovesse eventualmente decidere non farebbe che premiare i miliardari furbetti".
La presidente di Confindustria, magari, ha anche ragione. Ma c'è un fatto, risalente al 2002, che non esalta la sua coerenza. Nel 2002, infatti, Emma Marcegaglia iscrisse tra gli oneri, nel bilancio del suo gruppo aziendale, l'importo di nove milioni e 500 mila euro derivante dalla legge 289 sul condono fiscale. Fu chiaramente premiata, dunque, come furbetta. Ma forse, oggi, si è convertita e pentita. E, dopo avere scontato la penitenza di nove milioni e mezzo nel 2002, ora si sente legittimata a salire sul pulpito e da lì lanciare, terribile Savonarola in gonnella, l'anatema contro gli eventuali furbetti del 2011.
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