"La "Comunità Incontro", ora che il suo fondatore don Pierino Gelmini dovrà rispondere in giudizio per certe accuse di molestie sessuali mossegli da alcuni ragazzi - a Terni si dà già per certo - finirà in gestione alla diocesi di monsignor Vincenzo Paglia".
Monsignor Vincenzo Paglia sembra essere stato sorpreso, più volte, con lo sguardo rivolto al suo stemma ove campeggia il motto "gaudium et spes" (felicità e speranza). Felicità e speranza di arricchire, intanto, il suo già ricco curriculum di "religioso per tutto e dappertutto". Ma - si spera - non di progettare per la "Comunità Incontro" un destino simile a quaello da lui non solo progettato, ma portato a termine, di cedere gli antichi edifici e la ex prestigiosa scuola delle "Suore orsoline" costruita, a suo tempo, su un terreno di gran valore, in via Nazauro Sauro, donato dalla famiglia Eustachi di Cesi. E di cedere il tutto, nientemeno, ad un gruppo di palazzinari i quali, una volta messa mano alle loro opere ingegneristiche d'assalto, tireranno su una serie di appartamenti rigorosamente di lusso e assolutamente non di edilizia economica e popolare. Magari scolpendo, all'ingresso principale, questo significativo motto tutt'altro che francescano: "gaudium et negotium" (felicità e speculazione edilizia). Se non per volontà di Dio, certo, per volontà di un suo attivissimo vescovo.
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